Istanbul, 16 ottobre 2009
Installazione d'arte di musica e luce in occasione della cerimonia di illuminazione della Torre dell'Orologio
Progetto installazione e composizione musicale: Michelangelo Lupone.
Palazzo di Dolmabahçe
L'installazione artistica realizzata nell'ambito del progetto "Italian Lighting for Istanbul" organizzato dall'Istituto Italiano del Commercio Estero in collaborazione con Lightlab, si compone di tre parti.
La prima parte è un percorso spettacolare con raggi di musica e luce che dal Palazzo di Dolmabahçe conduce alla Torre dell'Orologio. La musica, diffusa nello spazio di pochi metri dagli Olofoni, proiettori di suono molto precisi e direzionati e da sistemi a guida d'onda realizzati dal CRM creano, lungo il viale, un ambiente imponente nel significato ma non invasivo nella fruizione offrendo gradazioni timbriche di luce e di suono che svelano dettagli e si miscelano con l'ambiente circostante.
Nella seconda parte, la musica si concentra nell'area antistante la Torre e l'avvolge nel momento in cui viene attivato il nuovo sistema di illuminazione.
La terza parte diffusa in modo discreto accompagna gli ospiti nell'area d'intrattenimento.
Il progetto dell'installazione sonora e la musica originale sono stati realizzati dal compositore Michelangelo Lupone, il disegno della luce è stato curato dallo Studio di Architettura Annunziata e Terzi.
Il progetto dell'installazione Riflessi di Dolmabahçe è una produzione originale del CRM in collaborazione con Lightlab, a cui hanno partecipato:
Michelangelo Lupone, progetto installazione e composizione musicale
Laura Bianchini, coordinamento artistico, regia del suono
Luciano Ciamarone, Balandino Di Donato, assistenti informatici e audio
Carlo Volpe, Maurizio Palpacelli, tecnici audio
Alfonso Mastrangioli, tecnico luci
Corrado Terzi, coordinamento generale
Marco Zanzarella assistente
L’Aquila, 8 luglio 2009
Caserma della Guardia di Finanza
Alla presenza dei Capi di Stato e di Governo e delle loro delegazioni - G8 Summit 2009
Una città da ascoltare è la testimonianza dell'intensa atmosfera culturale e artistica che ha reso L'Aquila così eccezionalmente viva: una città che oggi non possiamo vedere ma che possiamo ascoltare. Una rappresentanza ad ampio spettro delle forze artistiche, intellettuali, scientifiche e tecnologiche della Città e della Regione ha contribuito alla realizzazione di questo evento interdisciplinare in cui il profilo multiforme della comunità locale può essere identificato tanto bene quanto la significativa e determinata partecipazione dei giovani al progetto. Il culto della tradizione e lo slancio verso l'innovazione rappresentano insieme la vita e l'anima della Città, fondendosi danno vita a una maestosa partitura corale, una serie di variazioni sul tema dell'Inno, un brano che dà voce e forma alle aspirazioni e alle speranze di una comunità.
Evento spettacolare in quattro momenti
Brochure
Lungo il viale
Anthems Promenade - La passeggiata degli inni nazionali-Installazione Sonora d'arte con Olofoni
hymns - Una piazza virtuale. Composizione polifonica sui temi degli inni nazionali di Michelangelo Lupone
Nel foyer dell'auditorium
Musica In Forma - Installazione Sonora d'arte con Planofoni®
Opere di Michelangelo Lupone e Licia Galizia
Nell'auditorium
Voices - Concerto lirico-sinfonico
Opere di Rossini, Mozart, Verdi, Puccini
Partner e riferimenti:
G8 Summit 2009
Protezione civile
Conservatorio Casella
Dipartimento MNT
ISA - Istituzione Sinfonica Abruzzese
Progetto grafico e immagine: Orto Onirico, strategia e immagine globale, Roma
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Roma, 16 giugno 2007
Installazione musicale con Olofoni per i 60 anni della Ferrari
Ideazione e musica di Michelangelo Lupone
Piazzale della Farnesina
Coordinamento produzione artistica
Laura Bianchini
Assistenti artistici e musicali
Emanuela Mentuccia, Carlo Laurenzi, Alessio Gabriele, Silvia Lanzalone
A cura di
Federazione CEMAT e Centro Ricerche Musicali - CRM
L’installazione, ideata dal compositore Michelangelo Lupone si basa su una sofisticata ma non invadente ambientazione musicale nel piazzale della Farnesina in occasione del 60 anniversario dalla fondazione della Ferrari.
Prendendo spunto dal suono del motore della Ferrari, che ha un valore fortemente simbolico nell’immaginario collettivo degli italiani e che contiene in sintesi gli elementi fondamentali che contraddistinguono il marchio: potenza, dinamismo, innovazione, il compositore concepisce “Made to sound”, un’opera musicale che costruisce un grande scenario sonoro, utilizzando la sapienza scientifica e tecnica italiana più avanzata in ambito musicale e sonologico e coerente al contesto e allo spirito innovatore e creativo della Ferrari.
Nel dominio della visione, altri artisti si sono cimentati in questo compito, ciò a significare che l’elevato profilo della ricerca e del prodotto facilita l’incontro con le espressioni artistiche del nostro tempo.
Un evento inedito, il cui scopo è quello di sottolineare attraverso la musica colta e l’invenzione del più innovativo compositore italiano, la creatività di questo prestigioso marchio e la correlazione della ricerca e del progresso con il pensiero artistico d’avanguardia.
La musica appositamente composta per l’occasione sarà diffusa da un’Installazione sonora d’arte basata su Olofoni, particolari sistemi di spazializzazione del suono che realizzano una diffusione “estesa”, secondo criteri non convenzionali.
L’ installazioni musicale è suddivisa in tre scene.
La prima scena ha inizio quando le auto Ferrari raggiungono il piazzale della Farnesina dove si dispongono a formare il numero 60. Le auto in postazione producono dei suoni in accelerazione e decelerazione che vengono ripresi, elaborati e diffusi in modo imponente dagli Olofoni su tutto il piazzale e le aree limitrofe.
Quando tutti i motori si spengono e resta accesa una sola auto il cui suono costituisce lo sfondo acustico sul quale la musica innesta i propri suoni, ha inizio la seconda scena. Grandi masse timbriche si evolvono in contrappunto e mutano fino a raggiungere un canto sublimato che si muove nello spazio con velocità e traiettorie diverse.
A conclusione, la terza scena, una selezione di brani dal repertorio classico che intende creare, in una miscela di stili e organici diversi, un’ambientazione gioiosa e accogliente.
Complesso monumentale del San Michele, Cortile degli Aranci
Via di S. Michele, 22 - Roma
Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Direzione Generale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico
Comune di Roma
CRM-Centro Ricerche Musicali Roma
in collaborazione con Federazione CEMAT
Il progetto, ideato per la Notte Bianca a Roma del 17 settembre 2005, si basa su una sofisticata ma non invadente ambientazione che caratterizza lo spazio mettendo in evidenza alcuni elementi architettonici e il giardino con musica e luce in connessione dinamica.
L’ambientazione musicale
L’ambientazione musicale ha come presupposto quello di costruire un grande scenario sonoro, coerente al contesto architettonico, con diffusione del suono non invasiva. A tale scopo vengono utilizzati gli Olofoni – proiettori sonori e Guide d’onda (Lupone, CRM 1995-2000).
I primi, basandosi su un sistema d’irradiazione del suono innovativo, generano un ambiente sonoro preciso e dettagliato, senza essere invasivo. Pur restando sullo sfondo permettono una profonda e naturale percezione dello spazio e della sua capacità evocativa.
Le Guide d’onda realizzano una diffusione circoscritta e permettono di disegnare lo spazio sonoro con interventi puntuali e dialoganti. La particolare diffusione del suono di queste installazioni è stata concepita per fornire un’accoglienza musicale che stimoli il pubblico ad esplorare gli spazi del giardino scoprendo le sorgenti del suono.
Una selezione di brani musicali antichi e classici di compositori romani o che hanno avuto un rapporto con la città, in una miscela di stili e organici diversi, creerà un’ambientazione gioiosa e di intrattenimento caratteristica della cultura musicale romana.
Il finale
Il finale è concepito come uno spettacolo nello spettacolo. Infatti, scaturisce dall’ambientazione sonora precedente ma si impone con elementi musicali dal ritmo crescente e dalla spazializzazione dei suoni che, con velocità e traiettorie diverse attraversano lo spazio e si collocano in punti diversi del giardino.
La scelta musicale è caratterizzata da estratti del repertorio classico sinfonico miscelati a brevi brani del repertorio odierno, ispirati ai suoni e ai rumori della città di Roma. Le musiche sono fortemente evocative e sottolineano la natura decisa e rappresentativa dell’evento.
Ideazione e progetto Michelangelo Lupone
Coordinamento artistico Laura Bianchini
Realizzazione Centro Ricerche Musicali CRM
Programma
Collezione di brani musicali tratti dal repertorio antico, classico e moderno ispirati a Roma
Il programma è diviso in tre parti:
Ouverture Il luogo, 10'
Prima parte L’incontro, 68'
Seconda parte Il dialogo, 58'
Terza parte Finale, 15'
Ouverture Il Luogo
durata: 10’
1^ parte L’incontro
ALESSANDRO STRADELLA
“Sonata a otto Viole con una Tromba”
Allegro 1:07
Aria 2:36
Canzona 0:52
Aria 2:33
The Parley of Instruments
GIROLAMO FRESCOBALDI
“Canzona 13 detta la Bianchina” 4:02
Il viaggio musicale
JOHANN PETER PIXIS
Scène populaire de Rome, fantasie…, op. 145
Preludio dei pifferai 9:35
OTTORINO RESPIGHI
“I pini di Roma – I pini del Gianicolo” 7:07
Boston Symphony Orchestra, direttore Seiji Ozawa
ARCANGELO CORELLI
Concerto op. 6 n. 1 in Re Maggiore
Largo - Allegro 1:18
Allegro 1:13
The English Concert, direttore Trevor Pinnock
ENNIO MORRICONE
Serenata passacaglia (estratto) 3:33
Ensemble Mereuer
OTTORINO RESPIGHI
Le fontane di Roma – La fontana di Villa Medici al tramonto (estratto) 4:45
Boston Symphony Orchestra, direttore Seiji Ozawa
ANONIMO (rielaborato da Arnaldo Boreggi)
Fior de granato 1:02
Coro di voci bianche dell'Arcum, direttore Paolo Lucci
FELIX MENDELSSOHN-BARTHOLDY
Saltarello Presto, da Sinfonia n. 4 Italiana (estratto) 4:53
London Symphony Orchestra, direttore Claudio Abbado
GIACOMO PUCCINI
Recondita armonia, da Tosca 3:47
Cincinnati Pops Orchestra, direttore E Kunzel
ROBERTO ROSSELLINI
Estratto dalla colonna sonora del film “Roma città aperta” 1:21
CAM Orchestra, direttore Carlo Savina
GIACOMO PUCCINI
E lucevan le stelle, da Tosca (estratto) 3:59
BBC Concert Orchestra, direttore Barry Wordsworth
ANONIMO
Canzoni e balli popolari romani, lib° 3 (estratto) 0:36
pianoforte Marcello Cofini
ANTONIN-JOSEPH AULAGNIER
Allégresse, Saltarelle, Danse Romaine op. 58 (estratto) 2:10
pianoforte Marcello Cofini
OTTORINO RESPIGHI
Le fontane di Roma – La fontana di Valle Giulia all’alba (estratto) 2:31
Boston Symphony Orchestra, direttore Seiji Ozawa
NINO ROTA
Estratto dalla colonna sonora del film “Roma” di Federico Fellini 3:49
CAM Orchestra, direttore Carlo Savina
ALESSANDRO ALESSANDRONI
Stornello romanesco 1:59
La Bella Italia String Orchestra, direttore Alessandro Alessandroni
GIROLAMO FRESCOBALDI
Canzona 24 detta la Nobile 2:48
Il viaggio musicale
ARCANGELO CORELLI
Concerto op. 6 n. 1 in Re Maggiore
Allegro (finale, estratto) 1:24
The English Concert, direttore Trevor Pinnock
durata: 68:06
2^ parte Il dialogo
FANNY MENDELSSOHN
Saltarello romano 3:27
pianoforte Daniela Morelli
NINO ROTA
Estratto dalla colonna sonora del film “La dolce vita” 4:06
arrangiamento di Enrico Pieranunzi - Enrico Pieranunzi Quintet
GARINEI, GIOVANNINI, TROVAIOLI
arrangiamento di Roberto Gatto
Ciumachella de Trastevere 5:18
Roberto Gatto Ensemble
STEFANO DI BATTISTA
Roma Antica 6:41
Stefano di Battista Ensemble
GARINEI, GIOVANNINI, TROVAIOLI
Roma nun fa la stupida stasera 3:57
tromba Nini Rosso
GIACOMO PUCCINI
Vissi d'arte da Tosca 3:07
Cincinnati Pops Orchestra, direttore Erich Kunzel
CHARLES-FRANÇOIS GOUNOD
Les Pifferari, Impromptu 0:43
pianoforte Marcello Cofini
JULES-EMILE-FRÉDERIK MASSENET
Devant la Madone, Souvenir de la campagne de Rome 2 :05
pianoforte Marcello Cofini
WOLFGANG AMADEUS MOZART
Contraddanza 1:19
Academy of San Martin in the Fields, direttore Neville Mariner
GIUSEPPE GAETANO BONI
Opera II – Divertimenti per Camera – Sonata III, Allegro 1:10
Mandolino Dorina Frati, clavicembalo Daniele Roi
WOLFGANG AMADEUS MOZART
Sinfonia K 95 – Allegro 2:18
Academy of San Martin in the Fields, direttore Neville Mariner
HECTOR BERLIOZ
Le Carnaval romain op 9 (estratto) 4:36
London Symphony Orchestra, direttore Colin Davis
STEFANO DI BATTISTA
Amorosa 8:02
Stefano di Battista Ensemble
CLAUDE DEBUSSY
L’enfant prodigue (estratto) 3:59
Royal Phylharmonic Orchestra, direttore Sir Thomas Beecham
WALTER MAIOLI
Synaulia – Aetherius (estratto) 2:04
Ricostruzione composizioni della Roma antica
flauti Walter e Luce Maioli, timpanum Natalia Van Ravenstein, campanelli Wynand Simons
ANONIMO (rielaborato da Arnaldo Boreggi)
Fior de granato 1:30
Coro di voci bianche dell'Arcum, direttore Paolo Lucci
OTTORINO RESPIGHI
I pini di Roma – I pini di Villa Borghese (estratto) 1:32
Boston Symphony Orchestra, direttore Seiji Ozawa
HANS ZIMMER – LISA GERRARD
Estratto dalla colonna sonora del film “Il gladiatore” 0:59
The Lyndhurst Orchestra, direttore Gavin Greenaway
MIKLOS ROSZA
Estratto dalla colonna sonora del film “Ben Hur” - Parata degli aurighi 2:36
Boston Pops Orchestra, direttore John Williams
durata: 58:17
3^ parte Finale
Trascrizioni ed elaborazioni da estratti d’opera di
HECTOR BERLIOZ
LAURA BIANCHINI
ALFREDO CASELLA
MICHELANGELO LUPONE
WOLFGANG AMADEUS MOZART
GIACOMO PUCCINI
OTTORINO RESPIGHI
durata 15:00
Ideazione e Direzione musicale Michelangelo Lupone
Organizzazione artistica Laura Bianchini
Consulenza musicologica Marco Di Battista
Venezia, 26 novembre 2003
Installazioni sonore d’arte
Ideazione e disegno dello spazio sonoro: Michelangelo Lupone
Realizzazione: Centro Ricerche Musicali - CRM
Arsenale di Venezia
Teatro alle Tese, 2003
Installazioni sonore d’arte
Olofoni
Tubi sonori
Roma - Colosseo 19 settembre 2003
Progetto scenografico e Light design Adriano Caputo
Organizzazione Incentive
L’installazione sonora d’arte costituisce parte integrante del progetto che l’Architetto Adriano Caputo, ha ideato per l’evento al Colosseo di Capitalia. L’idea progettuale si basa su una sofisticata ma non invadente ambientazione, realizzata con gli Olofoni – proiettori sonori e con altri sistemi multifonici di ascolto che caratterizza lo spazio mettendo in evidenza alcuni elementi architettonici con luci, arredi e musica.
L’ambientazione musicale
L’ambientazione musicale si basa sul presupposto di costruire un grande scenario sonoro, coerente al contesto architettonico, con diffusione del suono non invasiva.
Gli Olofoni – proiettori sonori generano un ambiente sonoro preciso e dettagliato, senza essere invasivo, pur restando sullo sfondo permettono una profonda e naturale percezione dello spazio e della sua capacità evocativa.
Una selezione di brani musicali antichi e classici di compositori romani o che hanno avuto un rapporto con la città, effettuata dal musicologo Marco Di Battista, è stata diffusa nella prima parte della serata con l’intento di creare, in una miscela di stili e organici diversi, un’ambientazione gioiosa e di intrattenimento caratteristica della cultura musicale romana.
Il finale
Il finale è stato concepito come uno spettacolo nello spettacolo. Infatti, scaturisce dall’ambientazione sonora precedente ma si impone con elementi musicali dal ritmo crescente e dalla spazializzazione dei suoni (su tre livelli diversi) che, con velocità e traiettorie diverse attraversano lo spazio e si collocano dapprima in precisi punti della cavea per poi distribuirsi nella fascia centrale e nel finale, sul livello superiore dell’anfiteatro.
La scelta musicale è caratterizzata da estratti del repertorio classico sinfonico miscelati a brevi brani del repertorio odierno, ispirati ai suoni e ai rumori della città di Roma. Le musiche sono fortemente evocative e sottolineano la natura decisa e rappresentativa dell’evento.
Il rapporto tra la cultura classica e di tradizione e l’innovazione musicale e tecnologica viene sottolineato anche dalla presenza di un importante allestimento dello spazio sonoro nella cavea del Colosseo, che si avvale di sistemi multifonici di ascolto per la sua caratterizzazione acustica.
Il finale, con la stretta integrazione tra luci e musica, oltre a porgere elementi di stupore e di riflessione dovuti alla commistione tra arte, spettacolo e tecnologie avanzate, ha lo scopo di stimolare i convenuti a “vivere” complessivamente le geometrie e i volumi di un luogo così fortemente connotato, creando delle suggestioni attraverso le sole emergenze audio-visive e sollecitando il loro coinvolgimento emozionale e creativo.
Roma, 10 maggio 2002
Installazione sonora e visiva per Goethe restaurato
Ideazione e progetto Laura Bianchini, Michelangelo Lupone
Realizzazione Centro Ricerche Musicali – Crm
Interpreti
Anna Clementi, performer/vocalist
Diego Conti, violino
Selezione dei testi e musicale a cura di
Laura Bianchini, Anna Clementi, Diego Conti, Michelangelo Lupone
Musiche di:
Palestrina
Bach
Mozart
Paganini
Schnebel
Henze
Lupone
Ideata per la cerimonia di presentazione della statua restaurata di Goethe nel parco di Villa Borghese di Roma su commissione del Goethe Institut Rom, l’evento comprende una performance e un’installazione sonora e visiva. La performance costruisce un itinerario musicale a partire da poesie, aforismi, pensieri, estratti di opere del grande scrittore e si basa sull’interazione dei testi recitati in tedesco, italiano e l’esecuzione di brani musicali scelti tra musicisti amati da Goethe e musicisti contemporanei.
La performance è studiata teatralmente e con una particolare spazializzazione dei suoni e della voce (movimenti, velocità, traiettorie) per mettere in rilievo i contenuti poetici e stimolare il pubblico a una percezione attiva dell’evento.
L’installazione sonora e visiva si basa sugli Olofoni (sistemi di diffusione a tecnologia sperimentale per la scultura tridimensionale del suono, progettati da Michelangelo Lupone), disposti a semicerchio tra gli alberi del parco.
Roma, 1 – 2 giugno 1999
Ricostituzione del Padiglione e dello spettacolo di Le Corbusier /Varèse
Ideazione e progetto di Valerio Casali (architetto), Laura Bianchini, Michelangelo Lupone
Nell’ambito di MusicaScienza 1999 “Parola versus Suono”
Martedì 1, mercoledì 2 giugno 1999 ore 21 e ore 22
Giardini dell’ Accademia Filarmonica Romana - Roma
Dopo la chiusura dell’Expò di Bruxelles il Poème Electronique ha cessato di esistere.
Dopo quarantuno anni, è tornato a vivere nella ricostruzione operata – con l’impiego di componenti originali o filologicamente ricostruite - da Valerio Casali, architetto da Laura Bianchini e Michelangelo Lupone per la parte musicale e di spazializzazione, coadiuvati dallo staff artistico-scientifico del CRM.
La ricostituzione del “Poème Electronique”, profetico spettacolo multimediale realizzato nel Padiglione Philips all’Esposizione Universale di Bruxelles nel 1958, con musica di Varèse e video dell’architetto Le Corbusier, mai più riproposto dopo la fine dell’Expò è stato un evento eccezionale per il pubblico che ha avuto l’opportunità di rivivere attraverso l’impiego di componenti originali, o filologicamente ricostituite (sequenze video, luci, colori, suoni), le esperienze percettive del primo esempio di “teatro dell’ascolto” della Storia della Musica, realizzato con tecnologie elettroniche.
Lo spettacolo è stato introdotto da un ospite che riveste un ruolo speciale: Sylvano Bussotti nel ruolo di Varèse. Un adattamento teatrale che Guido Barbieri e Sandro Cappelletto hanno composto a partire dall’ intervista che la scrittrice Nin fece a Varèse.
Note di programma
La cultura del dopoguerra, in particolare l’area di pensiero guidata dalla ricerca, riconosce in Varèse (1883 – 1965) alcuni degli indirizzi estetici e teorici più gravidi di conseguenze per il linguaggio musicale e l’impegno sociale dell’artista contemporaneo.
L’idea di ricostruire il Poème Electronique con le immagini, le luci, i colori, i suoni e le componenti originali utilizzate nel Padiglione Philips in occasione dell’Esposizione Universale di Bruxelles del 1958, nasce dalla collaborazione tra l’architetto e musicista Valerio Casali, studioso dell’opera di Le Corbusier, e il CRM.
Il pubblico sarà libero di muoversi e “immergersi” nello spazio, in particolare potrà seguire gli spostamenti, le traiettorie delle masse sonore in movimento, (concetto portante del pensiero varesiano), e rivivere un’esperienza percettiva “complessa” che rappresenta il primo esempio nella storia della musica di “teatro dell’ascolto” realizzato con tecnologie elettroniche, in cui lo spazio concorre, al pari di altri parametri, alla composizione dell’opera.
Un’intervista immaginaria a Varèse con la scrittrice Anaïs Nin, elaborata da Guido Barbieri e Sandro Cappelletto, ripercorre le tappe più importanti dell’opera dell’autore. Ad interpretarla è la versatile attrice - performer - cantante Antonella Voce e Sylvano Bussotti, un interprete di eccezione oltre che per il suo originale lavoro di ricerca nel linguaggio musicale anche per le sue grandi doti teatrali.
La flautista - compositrice Silvia Lanzalone presenterà una particolare esecuzione di Density 21.5, lavoro intenso ed estenuante per l’interprete che si confronta con un‘intenzione compositiva che cerca dal materiale le indicazioni fondamentali per la costruzione della forma.
Il pensiero di Varèse si propone estremamente innovativo poiché pone l’accento sull’importanza dell’organizzazione (nel tempo e nello spazio) del suono, inteso come fenomeno complesso: ogni suono, compreso il rumore della sirena; un approccio compositivo che allontana la supremazia delle altezze per privilegiare quella del timbro.
Laura Bianchini
Quando Louis Kalff si reca da Le Corbusier per chiedergli di progettare un padiglione per la Philips, il Maestro risponde: “Non vi farò un padiglione, vi farò un Poème Electronique e la bottiglia che lo conterrà”.
Nasce così il primo spettacolo multimediale elettronico della storia, i “giuochi elettronici, capaci di emozionare gli uomini e le donne, capaci di rivolgersi al cuore di un uomo o di una donna, come anche a mille o diecimila, o centomila spettatori e uditori”.
Presentato all’Esposizione Universale di Bruxelles nel 1958, all’interno di un padiglione dall’architettura rivoluzionaria, aderente allo spettacolo come un vestito, “il Poème Electronique si propone di mostrare in mezzo a un tumulto angosciante la nostra civiltà partita alla conquista dei tempi moderni”. Un grande affresco che in otto minuti sintetizza il lungo cammino dell’umanità, per concludersi in un’apoteosi ottimistica aperta verso un mondo di gioia e di armonia a venire.
Luce, colore, immagine, ritmo messi in sintesi tra loro e con la musica scritta da Edgar Varèse, “un giovane di settant’anni” che Le Corbusier volle assolutamente per “scatenare il torrente musicale”.
Il Poème è diviso in sette sequenze successive che, pur senza evidenziarsi nel corso dello spettacolo, ne organizzano il messaggio e la concezione: Genesi (da 0 a 60”), Di materia e di spirito (da 61” a 120”), Dall’oscurità all’alba (da 121” a 204”), Divinità fatte di uomini (da 205” a 240”), Così formano gli anni ( da 241” a 300”). Armonia (da 301” a 360”) E per donare a tutti (da 361” a 480”).
Nell’ultima sequenza l’ottimismo, la fede nel domani, nelle possibilità dell’uomo e della civiltà contemporanea trovano la loro apoteosi. Le Corbusier stesso si fa profeta e messia di questa speranza materializzata in immagini che rappresentano la sua opera: l’architettura, l’urbanismo, l’occupazione naturale del territorio sono i mezzi attraverso i quali l’umanità raggiungerà il benessere.
Le grandi architetture lecorbusiane invadono gli schermi mentre la voce del Maestro recita:
“ATTENZIONE ATTENZIONE: Tutto si compirà all’improvviso: una civiltà nuova un mondo nuovo. ASCOLTATE: È urgente ristabilire le condizioni di natura: nel tuo corpo e nel tuo spirito: sole, spazio, verde. Costruiamo le strade del mondo per rendere la terra accessibile produttiva e materna. Universo matematico senza confini confini umani senza limiti...”
Poi immagini di bambini vengono a portare la speranza di un futuro che sta nascendo e la Mano Aperta, il grande simbolo lecorbusiano di pace, appare mentre la voce recita ancora: “Riconosci questa mano aperta, la mano aperta innalza come segno di conciliazione aperta per ricevere aperta per donare”.
Valerio Casali
Saggio presentato durante l'ICMC di Berlino 1999