L'attività di ricerca scientifica del CRM si svolge con una costante interazione tra cultura, linguaggio ed esigenze del mondo musicale e problematiche e finalità propriamente scientifiche.
La presenza nell'équipe di musicisti e scienziati fortemente votati ad un approccio interdisciplinare ha consentito di ottenere risultati importanti in molti campi, inserendosi in modo autorevole nel panorama delle più recenti acquisizioni della comunità scientifica.
Le ricerche del CRM, che spaziano dalla fisica acustica alla psicoacustica, dall'elettronica all'informatica, mirano a fornire nuovi strumenti di espressione al linguaggio musicale.
Centro dell'attenzione è il suono, indagato in tutte le sue dimensioni fisiche e percettive.
Negli ultimi anni, gran parte del lavoro del CRM è stato rivolto alle questioni dello "spazio" nella musica contemporanea. Il lavoro di ricerca, di produzione di nuove opere, il lavoro didattico e quello concertistico si sono imperniati, con orientamenti e funzionalità diversificate, sui problemi architettonici, tecnologici ed espressivi attinenti allo spazio.
Il WindBack fa parte della famiglia degli Strumenti Aumentati progettati dal compositore Michelangelo Lupone e realizzati al Centro Ricerche Musicali – CRM di Roma.
Ideazione e progetto: Michelangelo Lupone
Prima presentazione: Centro Cultural Recoleta, Buenos Aires Argentina, 2011
In Sordina per sax e Windback di Michelangelo Lupone
Il WindBack fa parte della famiglia degli Strumenti Aumentati progettati dal compositore Michelangelo Lupone e realizzati al Centro Ricerche Musicali – CRM di Roma. Gli Strumenti Aumentati derivano il loro nome dall’utilizzo di tecnologie, ad essi integrate, che permettono sia di ampliarne le caratteristiche usuali, sia di generare nuove sonorità.
Il WindBack è costituito da un sensore e un altoparlante, posto sulla campana del sassofono, in grado di rilevare e condizionare la colonna d’aria che si forma tra il collo (chiver) e la campana.
Con il WindBack possono essere controllati alcuni aspetti timbrici dipendenti dalla struttura risonante dello strumento e possono essere regolati i flussi d’aria che insistono sull’ancia rendendo agibile la produzione del suono continuo e la generazione multifonica del suono (diverse altezze simultanee, anche in rapporto non armonico).
Il WindBack permette l’inserimento di controlli dinamici del sensore e dell’altoparlante mediante algoritmi appositamente implementati su piattaforme Mac e PC.
Lo strumento è stato presentato in occasione dell’esecuzione dell’opera In Sordina, per sax e Windback di Michelangelo Lupone. Interprete al sax-Windback: Enzo Filippetti.
Strumento aumentato a percussione
Ideazione e progetto: Michelangelo Lupone
Prima presentazione: HEM-Haute Ecole de Musique di Ginevra, maggio 2012.
Lo SkinAct è uno strumento aumentato a percussione. È composto da una cornice alta 20 centimetri su cui è posta una membrana di 40 pollici, per un diametro totale di 106 centimetri.Sulla membrana sono posizionati un sensore e un attuatore vibrazionali. Una mappa composta da 21 cerchi e 13 diametri, disegnata sulla superficie della membrana, mette in evidenza i nodi vibrazionali che permettono la selezione delle frequenze parziali dello strumento. Lo SkinAct costituisce un avanzamento nello studio delle caratteristiche vibrazionali già osservate nello strumento aumentato Feed-Drum (Lupone, 2002) e ne fa evolvere considerevolmente il carattere interattivo.
Lo SkinAct ha un rilevatore vibrazionale e un eccitatore posti in condizione di feed-back tramite la membrana. Tale caratteristica permette di scegliere diversi modi di accordatura (con fondamentale variante fra 30 e 45 Hz ) mantenendo un'elevata possibilità di selezione delle frequenze parziali. Queste ultime vengono selezionate imponendo nodi vibrazionali in coincidenza dei cerchi e dei diametri della mappa.
La tipologia della membrana è stata accuratamente studiata e scelta per permettere anche la proiezione dinamica della luce in relazione al gesto dell'interprete.
Lo SkinAct è ancorato ad un sistema meccanico che ne permette l'uso in posizione sia verticale che orizzontale, ad altezze variabili.
Lo SkinAct, come il Feed-drum, permette l'inserimento di controlli dinamici del sensore e dell'attuatore mediante algoritmi appositamente implementati su piattaforme Mac e PC. Progettato dal compositore Michelangelo Lupone per la sua opera Spazio Curvo, è stato prodotto e realizzato al Centro Ricerche Musicali - CRM di Roma nel 2011 e presentato per la prima volta alla Haute Ecole de Musique di Ginevra, nel maggio 2012.
Consulente artistico Laura Bianchini
Assistenti progetto Emanuela Mentuccia
Assistente tecnico e audio Maurizio Palpacelli
Strumento elettroacustico a percussione.
Ideazione e progetto: Michelangelo Lupone
Prima presentazione: Musica a tre dimensioni MusicaScienza, Roma 3-9 giugno 2002
Feed-Back per tre Feed-Drum® e meta elettronica di Michelangelo Lupone
È un innovativo strumento elettroacustico a percussione ideato da Michelangelo Lupone per la sua opera Feedback; si presenta con la forma di un tamburo di grandi dimensioni, ed è composto di una membrana divisa da una mappa vibrazionale, un risonatore in acciaio e una cassa acustica.
Si basa sul principio della contro-reazione del segnale sonoro e permette per la prima volta al musicista di selezionare e controllare con apposite tecniche i complessi modi vibrazionali della membrana del tamburo sia in modo monofonico, sia polifonico. Il suono, prodotto dall'azione del musicista attraverso la percussione, la pressione o lo sfregamento, seleziona sulla superficie della membrana, uno o più nodi (come uno strumento a corda) che producono una o più altezze e timbri.
Diversamente dal comportamento di una corda che può essere considerato monodimensionale, la membrana varia i suoi modi vibratori su due dimensioni, ciò implica una nuova tecnica esecutiva poiché le relazioni tra le frequenze emesse non è di tipo armonico ma segue una legge non lineare.
Un particolarità rilevante del Feed-Drum® è che le note emesse dallo strumento possono essere variate di intensità e mantenute anche indefinitamente dal musicista superando il limite della durata temporale breve di tutti gli strumenti a percussione.
Lo strumento è stato co-prodotto dal CRM e dall'Istituto Gramma e presentato per la prima volta in occasione del Forum Musica Scienza 2002, tenutosi a Roma dal 3 al 9 giugno al Goethe-Institut Rom. Interpreti: ARS LUDI Antonio Caggiano, Rodolfo Rossi, Gianluca Ruggeri.
Ideazione: Laura Bianchini e Michelangelo Lupone
Progetto: Michelangelo Lupone
Prima presentazione: Tubi sonori incontro in giardino tra suoni inauditi - Musica Scienza Trame della complessità, Giardini del Goethe-Institut Rom, Roma 1995
I Tubi sonori sono sistemi a guida d’onda nati dallo studio dei modelli virtuali di strumenti a fiato (flauto, clarinetto); l'analisi dei modelli matematici, realizzati con sistemi di filtraggio complessi, ha portato idee e prospettive in diverse applicazioni: industriali (realizzazioni di software per calcolo, stima e sintesi sonora del rumore di sistemi di aspirazione per motori a combustione interna) e musicali (realizzazione di installazioni sonore e sistemi multifonici per la diffusione del suono).
Le Guide del suono sono ottenute con condotti tubiformi di geometria cilindrica e conica di diversi materiali (PVC, Alluminio), di dimensioni variabili la cui lunghezza è proporzionale alla frequenza più grave emessa.
Le installazioni basate su tecnologie aguida d’onda sono adatte alla costruzione di unasonorizzazione “locale”. La diffusione del suono infatti è circoscritta e permette di disegnare lo spazio sonoro con interventi puntuali e dialoganti.
Questi sistemi sono stati concepiti per ottenere la separazione spaziale delle frequenze e una tipologia timbrica che modella lo spazio acustico con un concetto di aree di colore. La presenza di molteplici canali di emissione indipendenti controllati da un computer, rende possibile la costruzione di un dialogo timbrico e spaziale tra diverse installazioni poste in punti diversi dello spazio di allestimento.
Questi particolari diffusori permettono di realizzare installazioni con sonorizzazioni che creano percorsi, situazioni di intrattenimento in cui il pubblico può muoversi e dialogare, essere stimolato ad esplorare gli spazi che sta visitando, scoprire le sorgenti del suono e sostare nei punti più suggestivi di ascolto e di visione.
Si rendono particolarmente adatti per installazioni in luoghi aperti (giardini, parchi).
Programma di sintesi di strumenti a corda e ad arco con modello fisico.
Ideazione: Michelangelo Lupone
Progetto: Michelangelo Lupone, Lorenzo Seno
Prima presentazione: Teatro Olimpico, Roma, 1997
Corda di metallo per quartetto d’archi, Fly30 ed elettronica di Michelangelo Lupone
Il programma simula una corda pizzicata, martellata o sfregata da un archetto, con una metodologia di sintesi per modelli fisici basata su un algoritmo di tipo 'elementi finiti'. Non utilizza modelli Karplus-Strong o 'a guida d'onda'.
Caratteristiche:
Il modello è stato concepito per la realizzazione dell’opera Corda di Metallo per quartetto d’archi, Fly30 ed elettronica di Michelangelo Lupone, interpreti Kronos Quartet, esteguito al Teatro Olimpico nel 1997.
Sistema Hardware-Software basato su Fly30 (doppia scheda) realizzato per il CRF - Centro Ricerche Fiat
Progetto: Michelangelo Lupone, Lorenzo Seno
Prima presentazione: Centro Ricerche Fiat, 1992
Sistema hardware-software basato su Fly30 (doppia scheda) realizzato per il CRF - Centro Ricerche Fiat.
Il CAD grafico è progettato per il calcolo, la stima e la sintesi sonora del rumore di sistemi di aspirazione per motori a combustione interna.
Il CAD si compone di una finestra principale, entro la quale si possono collocare, spostare, cancellare e configurare, a piacere, tubi di varia natura.
Il calcolo si effettua off-line da un programma parallelo che restituisce a SISASP i risultati. A questo punto è possibile attivare la sezione audio ed ascoltarne il risultato, anche con l'ausilio di un controllo MIDI a pedale.
I risultati del calcolo sono disponibili, per un'analisi più approfondita, sotto una ricca serie di finestre grafiche che consentono la visione delle caratteristiche e risultanze acustiche dei livelli di pressioni sonore e dello spettro.
Programmi sviluppati per System Fly (1992-1995):
Programma applicativo che simula il modello fisico di un tubo, per lo studio delle riflessioni (1995).
I parametri modificabili del tubo sono: lunghezza, diametro e coefficiente di assorbimento delle pareti. Il segnale da riflettere può essere:
È possibile simulare la chiusura di uno dei due fori del tubo.
Programma applicativo che simula il modello fisico di un ambiente a forma di parallelepipedo, per lo studio delle riflessioni (1995).
I parametri modificabili del parallelepipedo sono altezza, larghezza, profondità e coefficiente di assorbimento delle pareti.
Il segnale da riflettere può essere:
Sistema hardware-software per l'analisi, la sintesi e l'elaborazione del suono in tempo reale.
Ideazione e progetto: Michelangelo Lupone
Realizzazione software: Antonio Pellecchia
Prima presentazione: Festival di Musica Verticale Su traccia – Auditorium del Goethe Institut Rom, 1992
Universi Aperti per pianoforte e computer in tempo reale Fly30 di Laura Bianchini
Pianoforte: Guglielmo Pernaselci, Fly30 Antonio Pellecchia, regia del suono Laura Bianchini
Il sistema Fly30 è stato realizzato nel 1990 con l'intento specifico di ripensare gli algoritmi tradizionali di calcolo numerico con l'implementazione su un DSP in virgola mobile e per sperimentare algoritmi originali e nuovi sistemi di controllo per le applicazioni in tempo reale. Il Fly30, il cui software è stato sviluppato dal CRM con la collaborazione del CNR - Consiglio Nazionale delle Ricerche, è un sistema object oriented, con calcolo di elevata precisione, per l'analisi, la sintesi e l'elaborazione del suono in tempo reale.
Fornisce al musicista un insieme di moduli software per la composizione musicale in tutte le sue fasi: realizzazione dell'orchestra, generazione della partitura, controllo in tempo reale dell'esecuzione.
Fornisce al ricercatore la flessibilità e precisione necessari per la sperimentazione algoritmica e una potente interfaccia per il controllo parametrico.
Il sistema Fly30 è stato realizzato nel 1990 con l'intento specifico di ripensare gli algoritmi tradizionali di calcolo numerico con l'implementazione su un DSP in virgola mobile e per sperimentare algoritmi originali e nuovi sistemi di controllo per le applicazioni in tempo reale. Il Fly30, il cui software è stato sviluppato dal CRM con la collaborazione del CNR - Consiglio Nazionale delle Ricerche, è un sistema object oriented, con calcolo di elevata precisione, per l'analisi, la sintesi e l'elaborazione del suono in tempo reale.
Fornisce al musicista un insieme di moduli software per la composizione musicale in tutte le sue fasi: realizzazione dell'orchestra, generazione della partitura, controllo in tempo reale dell'esecuzione. Fornisce al ricercatore la flessibilità e precisione necessari per la sperimentazione algoritmica e una potente interfaccia per il controllo parametrico.
Caratteristiche del sistema:
Scheda tecnica:
Configurazione minima del host computer:
Software applicativo (in ambienti MS DOS e Windows 3.11 - Windows 95):
L'elevata potenza di calcolo e precisione numerica del Fly30 ne hanno permesso l'impiego nelle seguenti aree:
Software per Fly30:
Sistema hardware-software per la sintesi e il controllo del suono in tempo reale.
Ideazione: Michelangelo Lupone
Progetto e realizzazione: Laura Bianchini, Michelangelo Lupone
Prima presentazione: V CIM Colloquio d’Informatica Musicale, Mostra d’Oltremare, Napoli, 1985
Mira per computer in tempo reale Fly10 di Michelangelo Lupone. Interprete Antonella Barbarossa
Il sistema Fly10, progettato nel 1983 da Michelangelo Lupone (prima versione per APPLE 1983, seconda versione per IBM PC 1985) e realizzato in collaborazione con Laura Bianchini, è stato uno tra i primi sistemi italiani per la sintesi e il controllo del suono in tempo reale. Al PC-AT, che ha funzioni di host, è affidata la gestione dei dati di editing e la loro conservazione, la programmazione dei tasti e la loro scansione polifonica.
Caratteristiche del sistema:
Hardware:
Il sistema Fly10 è basato su 4 schede di processo che utilizzano ognuna un DSP TMS32010. La comunicazione con il PC avviene attraverso un'interfaccia parallela a 16 bit. Un'interfaccia veloce permette la comunicazione con le due tastiere, ognuna dotata di 61 tasti e operanti in parallelo (polifonia a 20 o 10 tasti per ogni tastiera) Il sistema di conversione comprende 4 convertitori D/A, a 20 kHz.
Software:
Il Fly10 mette a disposizione dell'utente tre tipi di Editor:
Scheda tecnica:
Configurazione minima del host computer:
La completa programmabilità del sistema, ne ha permesso l'impiego nelle seguenti aree:
Sistemi a guida d’onda nati dallo studio dei modelli virtuali di strumenti a fiato.
Ideazione: Laura Bianchini e Michelangelo Lupone
Progetto: Michelangelo Lupone
Prima presentazione: Tubi sonori incontro in giardino tra suoni inauditi - Musica Scienza Trame della complessità, Giardini del Goethe-Institut Rom, Roma 1995
I Tubi sonori sono sistemi a guida d’onda nati dallo studio dei modelli virtuali di strumenti a fiato (flauto, clarinetto); l'analisi dei modelli matematici, realizzati con sistemi di filtraggio complessi, ha portato idee e prospettive in diverse applicazioni: industriali (realizzazioni di software per calcolo, stima e sintesi sonora del rumore di sistemi di aspirazione per motori a combustione interna) e musicali (realizzazione di installazioni sonore e sistemi multifonici per la diffusione del suono).
Le Guide del suono sono ottenute con condotti tubiformi di geometria cilindrica e conica di diversi materiali (PVC, Alluminio), di dimensioni variabili la cui lunghezza è proporzionale alla frequenza più grave emessa.
Le installazioni basate su tecnologie a guida d’onda sono adatte alla costruzione di una sonorizzazione “locale”. La diffusione del suono infatti è circoscritta e permette di disegnare lo spazio sonoro con interventi puntuali e dialoganti.
Questi sistemi sono stati concepiti per ottenere la separazione spaziale delle frequenze e una tipologia timbrica che modella lo spazio acustico con un concetto di aree di colore. La presenza di molteplici canali di emissione indipendenti controllati da un computer, rende possibile la costruzione di un dialogo timbrico e spaziale tra diverse installazioni poste in punti diversi dello spazio di allestimento.
Questi particolari diffusori permettono di realizzare installazioni con sonorizzazioni che creano percorsi, situazioni di intrattenimento in cui il pubblico può muoversi e dialogare, essere stimolato ad esplorare gli spazi che sta visitando, scoprire le sorgenti del suono e sostare nei punti più suggestivi di ascolto e di visione.
Si rendono particolarmente adatti per installazioni in luoghi aperti (giardini, parchi).
Superfici vibranti composte di materiali eterogenei con diverse dimensioni e coloratura.
I Planofoni® diffondono il suono in modo coerente e omogeneo su tutta la superficie, con caratteristiche dipendenti dalla qualità della materia e dalla geometria della forma.
Ideazione: Laura Bianchini e Michelangelo Lupone
Progetto: Michelangelo Lupone
Prima presentazione: Installazione sonora Stanze del legno e del metallo, Musica Scienza, Acquario Romano – Roma, 1998
I Planofoni® sono il risultato di un'importante ricerca effettuata presso il CRM di Roma sulla qualità e i modi di diffusione del suono nello spazio. Ideati inizialmente come 'Installazione funzionale' nel 1997, hanno successivamente trovato applicazione nell'ambito del design acustico delle sale da concerto, nei musei e soprattutto come strumenti di elaborazione del suono nelle opere elettroacustiche e di computer music.
Il termine "Planofono" significa "piano che trasmette il suono" e la ricerca effettuata si è posta due obiettivi:
I Planofoni® diffondono il suono in modo omogeneo in tutto lo spazio circostante, la superficie irradiante può assumere ogni tipo di forma e collocarsi indifferentemente nello spazio d'ascolto, questo permette di disegnare lo spazio acustico coerentemente alle esigenze del luogo, al tipo di musica e di ascolto che si desidera ottenere.
I Planofoni® sono stati progettati per l'utilizzo sempre più sofisticato dello spazio richiesto nella musica contemporanea e rappresentano uno strumento flessibile per il controllo dei parametri di spazializzazione del suono; le caratteristiche di diffusione sono tali da permettere sia l'integrazione con normali altoparlanti sia una specifica progettazione di forme, di potenze acustiche e di zone frequenziali.
La ricerca musicale, che ha portato alla costruzione di diversi tipi di Planofoni®, ha permesso di utilizzare materiali come la carta, la plastica, il ferro, l'acciaio, l'alluminio, il rame, l'ottone, il legno con forme e dimensioni diverse. La generazione di nuovi suoni e la particolare diffusione acustica offerta dai diversi materiali trattati, rappresentano lo stadio avanzato di un pensiero musicale che integra in un solo complesso organismo il linguaggio, l'espressione e il mezzo con cui si crea e si diffonde la musica.
Sono stati presentati per la prima volta a Roma in occasione di Musica Scienza 98 tenutasi all'Acquario Romano dal 1 al 6 giugno 1998. Il design dell’installazione è di Gianfranco Lucchino.
Roma, 20 febbraio – 21 marzo 2004
Installazione sonora d’arte – Planofoni® in legno armonico
Ideazione e musica Michelangelo Lupone
Complesso Monumentale del San Michele
L’installazione sonora d’arte per la mostra “Costruire identità” si basa su Planofoni® in legno armonico (lo stesso utilizzato nella liuteria tradizionale per la costruzione degli strumenti d’orchestra).
Sospesi al soffitto come vele, hanno diffuso gli inni dei diciotto paesi europei rappresentati nella mostra, elaborandone le caratteristiche timbriche. L’intento è quello di una diffusione uniforme ed omogenea del suono che rende a tratti emergenti le singole identità creando un’ambientazione in cui i visitatori possono ritrovare i segni sonori delle diverse culture.
Inni Nazionali di Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Islanda, Italia, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Santa Sede, Spagna, Svezia, Svizzera, Ungheria
Progetto: Laura Bianchini, Michelangelo Lupone
Disegno luci: Corrado Rea
Nell’ambito della mostra “Costruire identità” promossa dall’AECER Associazione Enti Culturali Esteri a Roma
Realizzazione: CRM – Centro Ricerche Musicali
Identità e Forme Sonore - Programma
Roma, 20-25 giugno 2003
Musica su carta d’artista
Installazione sonora d’arte con opere in carte trasformate in Planofoni® di Michelangelo Lupone e Gunther Uecker
Goethe-Institut Rom, Foyer
L’idea di realizzare questa mostra è nata da un incontro tra il compositore Michelangelo Lupone e l’artista tedesco Gunther Uecker. Michelangelo Lupone sperimenta da anni le sonorità prodotte e trasmesse da diversi materiali mediante l’impiego di tecnologie da lui stesso sviluppate (Planofoni®). I lavori a rilievo su carta di Uecker hanno spontaneamente suggerito l’idea di progettare un’installazione audiovisiva in comune.
Prima presentazione in anteprima mondiale, promossa da Goethe-Institut Rom nell’ambito di MusicaScienza 2003, in presenza di entrambi gli artisti.
MusicaScienza 2003
Sonor'Art - Percorso espositivo
Roma, 24 marzo 2007 - Palazzo della Farnesina, MAE Ministero degli Affari Esteri
Installazioni sonore d'arte "Planofoni"® e "Varianti in Vetro" di Michelangelo Lupone
Realizzazione
Centro Ricerche Musicali - CRM
Per la manifestazione "Farnesina Porte Aperte" Michelangelo Lupone ha ideato due installazioni sonore d'arte basate su Planofoni: Ala aperta e Sorgenti sospese ambedue per legno armonico, cedro e abete - Stradivari (quello utilizzato per gli strumenti ad arco). Il materiale, la forma e la dimensione di queste opere, sono stati progettati per ottenere sia intense trasformazioni di timbro musicale, sia un vivace movimento del suono.
In particolare l'opera "Ala aperta" (presentata in prima assoluta) è caratterizzata da una scrittura musicale analitica e riflessiva, che esplora le trasformazioni più intime del suono: dalle caotiche microparticelle delle vibrazioni agli ordinati profili degli armonici, dall'impulso breve e isolato al grande continuum sonoro.
"Sorgenti sospese" viceversa è vivace e dialogante, i suoni si posizionano e si muovono con leggerezza in oltre 30 metri di percorso del pubblico. Le alternanze timbriche, la varietà dei ritmi e delle altezze concorrono a richiamare l'attenzione del fruitore verso l'ascolto del luogo. La musica, in modo non invasivo, partecipa così alla creazione di un ambiente che integra i segni visivi e quelli sonori, i volumi architettonici e le mutazioni temporali del suono.
I Planofoni® sono sistemi vibranti basati su materiali e forme diversi. Non sono degli altoparlanti, infatti diffondono il suono con caratteristiche timbriche e temporali che dipendono dalla struttura del materiale, dalle forme geometriche, dalle curve della superficie e dai volumi.
L'installazione sonora d'arte "Varianti in vetro" si basa su risuonatori in vetro di diverse dimensioni e forme, che sono in grado di coprire tutto lo spettro udibile dall'uomo. La trasparenza e la riflessione della luce vengono portate verso il dominio del suono per costruire con esso un insieme plastico e musicale: la particolare risonanza del vetro permette ai suoni di rendere emergenti le frequenze più acute, quegli armonici che si traducono all'ascolto come timbro e come leggera, indefinita riverberazione. La varietà delle forme e delle geometrie del vetro, i modi diversi di eccitazione e risonanza, costruiscono in questa istallazione una sorta di delicata orchestra che prolunga la persistenza dei suoni, e li rivolge nello spazio circostante con discrezione e ricchezza di dettagli. L'installazione diffonde la musica di diversi compositori italiani.
Le installazioni sonore d'arte sono prodotte e realizzate dal CRM - Centro Ricerche Musicali di Roma, Centro socio della Federazione CEMAT.
Programma
Le Installazioni sonore d'arte nell'ambito di Farnesina Porte Aperte 24.03.2007
Ideazione e progettazione MICHELANGELO LUPONE
Responsabile produzione LAURA BIANCHINI
Assistente di progetto EMANUELA MENTUCCIA
Assistenti musicali CARLO LAURENZI, SILVIA LANZALONE, MASSIMO CAFARELLA
Assistenti informatici LUCA IACOMINO, ANGELO PEREZ GRANDI
Assistenti tecnici ELIO PALMAS, MICHELE PALMAS (MAE), FRANCESCO CAVALLINI
Dopo il successo, con l'iniziativa "Farnesina Porte Aperte" dell'apertura al pubblico del Palazzo del Ministero Affari Esteri e della sua Collezione d'arte italiana contemporanea, ricca di più di 200 opere, la Direzione Generale per la Promozione Culturale, in collaborazione con la Federazione Cemat, lancia il Progetto Sonor'Art: la Produzione musicale d'arte contemporanea e le Istallazioni sonore d'arte
Le installazioni sonore d'arte, concepite dal compositore Michelangelo Lupone, prodotte e realizzate dal CRM - Centro Ricerche Musicali di Roma, uno degli enti soci della Federazione CEMAT, sono opere che integrano la musica agli strumenti di diffusione del suono, allo spazio scenico e d'ascolto. Esse rappresentano una delle innovazioni del linguaggio musicale contemporaneo perché hanno dato vita ad un più generale processo di trasformazione dei modi di fruizione e di composizione dell'opera musicale.
Le installazioni, presentate in questa occasione, si basano su due importanti filoni di ricerca sviluppati negli anni Novanta al CRM: le caratteristiche vibrazionali della materia (Planofoni®), e la propagazione delle onde acustiche (Risonatori e Guide d'onda).
I Planofoni® sono sistemi vibranti basati su materiali e forme diversi. Non sono diffusori convenzionali, in quanto il suono irradiato su tutta la superficie, varia in relazione alla struttura del materiale, alle sue forme geometriche, ai suoi volumi.
I risuonatori in vetro sono in grado di coprire tutto lo spettro udibile dall'uomo. La varietà delle forme e delle geometrie del vetro, i modi diversi di eccitazione e risonanza, costruiscono in questa istallazione una sorta di delicata orchestra che prolunga la persistenza dei suoni, e li rivolge nello spazio circostante con discrezione e ricchezza di dettagli.
Le installazioni sonore d'arte diffondono la musica di diversi autori italiani
Programma Musicale
Ala aperta (Planofoni in legno armonico Stradivari. Prima presentazione assoluta)
ideazione, progetto e musica di MICHELANGELO LUPONE
Varianti in vetro (risuonatori in vetro)
ideazione e progetto MICHELANGELO LUPONE
musica di GUIDO BAGGIANI Ka-hal, MICHELANGELO LUPONE Incanto, LAURA BIANCHINI Nell'aria o sulla terra?, EMANUELE CASALE Composizione per 4, GIORGIO COLOMBO TACCANI Secondo notturno, RICCARDO DAPELO Et in luce requiescas, MARIA CRISTINA DE AMICIS Voice Leben, PAOLO PACHINI La curasse du crabe central, LUCIANO BERIO Thema (omaggio a Joyce), MICHELE TADINI Scenario, GIOVANNI COSPITO Teogonia ellittica III: Caos, Gea, Eros, GIORGIO NOTTOLI Ruota del tempo, FRANCESCO GALANTE, Retroscena, memoria di una voce, ALESSANDRO MELCHIORRE D'istanti, FRANCO EVANGELISTI Incontri di fasce sonore, MAURIZIO PISATI Spiegelkontaktfabrik, DOMENICO GUACCERO Cmpsz 2, FAUSTO SEBASTIANI Ascolto, TERESA RAMPAZZI La cattedrale, MAURO BAGELLA Una dolcezza inquieta
Sorgenti sospese (Planofoni in cedro armonico)
ideazione e progetto MICHELANGELO LUPONE
musica di JAMES DASHOW Archimede, Atto I, scena I, MICHELANGELO LUPONE Swapping, LAURA BIANCHINI Rivoli, ANDREA NICOLI Strati sottili - infranti - muovono, FRANCESCO SCAGLIOLA Clause mates. El mar del tempo, NICOLA SANI I binari del tempo, GIOVANNI VERRANDO Discanto, FRANCESCO GIOMI D8, RICCARDO BIANCHINI Klimt, MAURIZIO GIRI Quaderni 5, LAURA BIANCHINI Stormi.
Installazione permanente con Planofoni nella Palestra Grande di Pompei
Pompei Scavi, 3 agosto 2015 ore 11.00, Inaugurazione
Gioco Delle Risonanze è un’istallazione sonora d’arte site specific, un luogo di esperienza sensoriale, un ambiente immersivo e interattivo in grado di adattare e sviluppare la forma musicale in relazione alla presenza del fruitore e allo scorrere del tempo.
Tutte le componenti espressive dell’installazionesono correlate e integrano l’ascolto e la visione.
Realizzata nell’ambito del progetto di restauro della Palestra Grande degli Scavi di Pompei, nasce dal desiderio di esaltare la conoscenza culturale di quella civiltà e allo stesso tempo di offrire un’opera di alto profilo artistico che coniuga la bellezza e la forza evocativa del sito all’espressione del linguaggio musicale contemporaneo.
Gioco Delle Risonanze propone una lettura artistica del sito, degli affreschi di Moregine, esposti in permanenza nel lato sud della Palestra.
È un luogo accogliente, che stimola le forme temporali dell’immaginario, svincolando gli ambienti dalla percezione di un tempo congelato, immobile. È un ambiente non invasivo che consente al fruitore di acquisire la memoria acustica del sito con un coerente disegno sonoro che ne esalta le geometrie e i volumi architettonici. È uno spazio percettivo in grado di sollecitare nel fruitore una partecipazione emozionale.
La musica, mobile e proveniente dai materiali stessi che compongono lo spazio (Planofoni® in acciaio cortèn, Planofoni® in acciaio inox), rende emergente la percezione dei volumi, delle forme e le relazioni architetturali evidenziate dal restauro. La forma musicale si modifica ed evolve per la presenza del fruitore e in rapporto allo scorrere del tempo: ad ogni cambio di stagione si rinnova mutando alcune peculiarità timbriche e ritmiche.
La scrittura musicale propone un’interpretazione originale del suono dei metalli, dei legni e delle voci umane, destinata a valorizzare in senso espressivo, l’itinerario di visita alla Palestra.
La forma musicale prevede tre diverse aree d’intervento.
La prima area: “l’Ambiente” è caratterizzata da grandi pareti in cortèn poste alla sinistra e alla destra degli affreschi di Moregine. In essa viene realizzata una partitura musicale che utilizza la vibrazione leggera delle lastre di acciaio contigue, per disegnare traiettorie del suono lungo le superfici ed ottenere risonanze che si fondono con l’ambiente circostante.
La seconda e la terza area, rispettivamente “l’Uomo” e “Gli Strumenti del suo lavoro”, sono ricavate negli spazi che separano gli affreschi. Si tratta di due ambienti connotati dalla presenza di “Planofoni®” in acciaio inox sospesi al soffitto, disegnati dal compositore, la cui partitura musicale si sviluppa rispettivamente sulla voce e sui suoni degli strumenti di lavoro, articolati in polifonie che sfruttano la radiazione multidimensionale del Planofono e realizzano una particolare spazializzazione del suono che avvolge completamente il visitatore.
I “Planofoni®”, su cui si basa Gioco Delle Risonanze, sono sistemi vibranti, costituiti da pannelli di diversi materiali e forme, ideati dal compositore e realizzate dal CRM - Centro Ricerche Musicali di Roma. Si tratta di tecnologie non convenzionali, non sono altoparlanti, poiché diffondono il suono con specifiche dipendenti dalla struttura della materia, dalle geometrie del design, dagli orientamenti e dalle curvature delle superfici, dai volumi plastici occupati. I Planofoni® permettono di dare al suono le caratteristiche timbriche del materiale utilizzato e consentono, attraverso un’irradiazione puntuale su tutta la superficie, di disegnare lo spazio acustico in relazione allo spazio architettonico.
Ideazione, Planofoni® e Musica
Michelangelo Lupone
Progetto
Michelangelo Lupone e Laura Bianchini
Con la collaborazione di
Lorenzo Seno, coordinamento scientifico
Emanuela Mentuccia, assistente di progetto
Alessio Gabriele e Silvia Lanzalone, assistenti musicali
Maurizio Palpacelli responsabile tecnico
Jonathan Antonelli assistente audio
Realizzazione CRM - Centro Ricerche Musicali - Roma
L’Aquila, dal 27 agosto al 10 ottobre – GSSI Gran Sasso Science Institute
Opere scultoreo-musicali adattive, incontri, colloqui sull’arte pubblica e sulle nuove forme d’arte integrate nell’ambito della Perdonanza Celestiniana 2019
Sarà inaugurata martedì 27 agosto presso i locali del Rettorato del GSSI – Gran Sasso Science Institute all’Aquila (in via Michele Jacobucci 2) l’installazione Ambiente Interattivo e Forme Sensibili, nella quale verranno proposte le opere scultoreo-musicali Mare oscuro e Fonte degli artisti Licia Galizia (progetto plastico-spaziale e sculture) e Michelangelo Lupone (progetto sonologico e musica). L’allestimento sarà visitabile ogni giorno, fino al 10 ottobre, dalle 19:00 alle 22:00.
Il progetto di uno spazio interattivo-adattivo dinamico si inserisce nel naturale percorso di ricerca affrontato dal Pac Progetto Arte Contemporanea di L’Aquila e dal CRM Centro Ricerche Musicali di Roma, che mette in gioco il rapporto fra materia, forma, luce e suono, e fra arte e ricerca scientifica.
Le opere scultoreo-musicali adattive Mare oscuro e Fonte faranno da cornice a incontri e colloqui con studenti e pubblico tenuti dagli artisti. Presentate in una particolare configurazione a L’Aquila in occasione della Perdonanza Celestiniana, nella ricorrenza dei dieci anni dal terremoto, le due opere sono state presentate anche lo scorso luglio al Macro di Roma nell’ambito del festival ArteScienza 2019 organizzato dal CRM.
Le due opere traggono ispirazione dall’acqua e sviluppano i concetti di opposizione duale che caratterizzano la natura di questo elemento: portatrice di “morte” oppure veicolo e generatore di “vita”. L’idea basilare del progetto è mettere in evidenza la valenza antitetica di questo elemento ma, al tempo stesso, attraverso la dialettica tra le forme plastiche astratte e tra due partiture musicali costantemente variate, la dualità che informa gran parte della nostra cultura e la simbologia religiosa della nostra tradizione.
La prima e la più imponente delle due opere, Mare oscuro, composta da diversi moduli interattivi, si ispira al mar Mediterraneo e ne propone l’aspetto più cupo e tragico. La sua forma obbliga il fruitore a interagire con l’opera, che sfiorando le “onde” attiverà eventi musicali, ogni volta diversi e cangianti.
La musica, resa udibile attraverso la vibrazione del basamento di legno e delle lastre, è prodotta con un insieme di piccolissimi grani sonori che si addensano e si dilatano nel tempo. La densità mutevole dei grani e il loro movimento sulla superficie delle lastre realizza molteplici sfumature di suoni che il fruitore può modulare toccando e sfiorando le lastre.
La seconda opera, Fonte, è ispirata all’energia e alla sua potente forza vitale. È composta da un modulo in legno verniciato arancio con elementi sensibili in vetro sintetico. Sfiorando delicatamente gli elementi sensibili si attivano le variazioni sonore. Il carattere musicale di quest’opera è vivace, ritmico e brillante.
Ambiente Interattivo e Forme Sensibili – comunicato stampa
Ambiente Interattivo e Forme Sensibili – manifesto
Roma, 1-6 giugno 1998
Ideazione e progetto sonoro Michelangelo Lupone
Museo Acquario Romano
Il design delle installazioni di Gianfranco Lucchino si è ispirato all'architettura del museo riproponendo il disegno del lucernario. Due strutture circolari formate da 12 Planofoni® in alluminio e 12 in legno armonico, sono state sospese a 3.5 mt. di altezza e utilizzate per la diffusione di opere contemporanee.
L'area di ascolto, controllata in un'estensione di circa 3 metri, ha consentito un ascolto omogeneo e dettagliato della musica mentre pubblico poteva spostarsi per apprezzare la particolare miscela timbrica offerta dal legno e dal metallo.
Design: Gianfranco Lucchino
Ideati dal compositore Michelangelo Lupone i Planofoni® sono stati presentati in prima assoluta all’Acquario Romano di Roma in occasione della manifestazione internazionale di Musica, Arte e Cultura contemporanea MusicaScienza ‘98
Roma, 1-9 giugno 1999
Installazione sonora d’arte
Accademia Filarmonica Romana
Le installazioni sonore Guide del suono, basate su tecnologie a guida d’onda, consentono una diffusione del suono circoscritta, permettendo il disegno dello spazio sonoro con interventi puntuali e localizzati.
Le Guide d’onda sono ottenute con condotti tubiformi di geometria cilindrica e conica di dimensioni variabili la cui lunghezza è proporzionale alla frequenza più grave emessa.
La particolare diffusione del suono di queste installazioni permette sonorizzazioni che creano percorsi e aree di ascolto diversificate.
Guide del suono - CRM MusicaScienza 1999
Roma, 24 marzo 2007
Installazione sonora d’arte nell’ambito di "Farnesina Porte Aperte"
Ministero degli Affari Esteri, Palazzo della Farnesina
Ala aperta è un’installazioni sonora d'arte basata su Planofoni®, in legno armonico, cedro e abete Stradivari (utilizzato per gli strumenti ad arco). Il materiale, la forma e la dimensione di quest’opera, sono stati progettati per ottenere sia intense trasformazioni di timbro musicale, sia un vivace movimento del suono.
L’opera Ala aperta è caratterizzata da una scrittura musicale analitica e riflessiva, che esplora le trasformazioni più intime del suono: dalle caotiche microparticelle delle vibrazioni agli ordinati profili degli armonici, dall'impulso breve e isolato al grande continuum sonoro.
Zagabria, 19 aprile 2007
Installazione sonora d’arte basata su Olofoni e Planofoni®
Progetto, musica e disegno sonoro: Laura Bianchini, Michelangelo Lupone
HDLU per la 24a Biennale musicale di Zagabria
Realizzata dal CRM - Centro ricerche musicali, Roma
Promossa da Federazione Cemat - Sonora
Con il sostegno del Ministero degli Affari esteri, Ministero per i Beni culturali - Direzione generale per lo spettacolo dal vivo.
IIC - Istituto italiano di cultura di Zagabria
Assistente audio: Carlo Laurenzi
Tipologia di installazioni sonore d’arte: le installazioni, presentate alla Biennale di Zagabria, si basano su due importanti filoni di ricerca sviluppati negli anni Novanta al CRM: la propagazione delle onde acustiche (Olofoni, Risonatori e Tubi sonori) e le caratteristiche vibrazionali della materia (Planofoni®), quest’ultima con la collaborazione del Centro ricerche Fiat e il DIMI - Università di Roma Tre.
Il suono esteso
Questa installazione sonora d’arte, creata in occasione della Biennale di Zagabria, si compone di due sezioni: una all’esterno e l’altra all’interno dell’edificio HDLU. La sezione esterna, basata sugli Olofoni - proiettori sonori, posizionati tutti intorno all’edificio, è stata concepita per ottenere una diffusione della musica estremamente dettagliata, nonostante la vastità dell’area e l’articolazione complessa dello spazio in cui opera. Il pubblico può muoversi o fermarsi nei vari punti dell’installazione, scegliendo la propria posizione ideale d’ascolto, fissando la propria attenzione su una o più traiettorie del suono.
Il punto di convergenza del suono è poi realizzato all’interno dell’HDLU con Margherita di metallo, un’installazione basata su Planofoni® sospesi al soffitto. Margherita di metallo crea un ambiente risonante e concentrato dove le persone possono ascoltare la musica muovendosi nello spazio o sedendo sul pavimento.
Questa presentazione è caratterizzata da una importante presenza musicale eterogenea in quanto sia la diffusione estesa all’esterno, sia quella omogenea e avvolgente all’interno, propongono due diverse modalità di ascolto di opere composte appositamente da Laura Bianchini e Michelangelo Lupone.
Solopaca, 7 settembre 2007
Installazione ambientale permanente di Mimmo Paladino e Michelangelo Lupone
Acquedotto dell’Alto Calore, Monte Pizzuto, Solopaca (BN)
L'opera musicale di Michelangelo Lupone è integrata all’opera scultorea di Mimmo Paladino per l’Acquedotto dell’Alto Calore di Solopaca.
L'intervento artistico del maestro Paladino per la galleria realizzata dall’Alto Calore, in Solopaca, ha come incipit l’acqua e la natura, e intende porgere al grande pubblico una lettura espressiva del luogo e dell’ambiente in cui sono stati effettuati gli scavi che permettono il rifornimento idrico dell’intera zona limitrofa.
L’intervento prevede l’integrazione con un’opera musicale che il maestro Paladino ha richiesto al compositore Michelangelo Lupone, con l’intento di fondere e trasformare il suono dell’acqua in un tessuto musicale. Il maestro Lupone ha concepito per l’occasione un’opera musicale infinita, cioè in grado di evolvere la forma e rigenerare i suoni nel tempo, come un organismo vivente. L’opera, dal titolo Sorgenti nascoste, trae dalle modulazioni continue dell’acqua, il suono di un canto sublimato, essenziale e intimamente connesso alle mutazioni dell’ambiente. La partitura dell’opera utilizza un computer che analizza gli eventi sonori appena generati e li trasforma ogni giorno in una polifonia diversa che emerge, si evolve e scompare tra i suoni della natura circostante.
Quattro grandi mutazioni musicali caratterizzano il cambio delle stagioni attraverso la trasformazione del timbro e del ritmo dei suoni. Il carattere espressivo tiene in considerazione le diverse condizioni climatiche e luminose di ogni stagione, questi elementi sono parte integrante dell’evoluzione della musica e sono stati concepiti per porgere al fruitore una percezione fortemente integrata e sempre rinnovata del complesso visivo e sonoro del luogo.
L’inizio dell’opera musicale è anticipato da una Ouverture che mette in evidenza gli elementi salienti della forma e del canto trasformato dell’acqua, questa sarà ascoltabile il giorno dell’inaugurazione e presenterà la sintesi dei criteri compositivi ed espressivi; dopo di essa l’opera comincerà il proprio percorso evolutivo con l’”Estate” che, in modo non invasivo, sarà fruibile negli spazi limitrofi all’opera scultorea.
Per la realizzazione tecnologica dell’opera Sorgenti nascoste, è stato impegnato lo staff del CRM-Centro Ricerche Musicali di Roma, che ha progettato e implementato i programmi di analisi ed evoluzione del suono e gli specifici altoparlanti che sono integrati nell’architettura del luogo e sono adibiti alla spazializzazione del suono.
Ideazione, progetto e composizione musicale: Michelangelo Lupone
Responsabile della produzione e coordinamento: Laura Bianchini
Assistente progetto: Emanuela Mentuccia
Direzione scientifica: Lorenzo Seno
Assistenti musicali: Silvia Lanzalone, Carlo Laurenzi
Assistente informatico: Alessio Gabriele
Realizzazione: CRM - Centro Ricerche Musicali
Galleria Alto Calore - via Camposauro (Strada per Vetulano S. Stefano), Solopaca.
Dove a Solopaca
Roma, 18 – 22 giugno 2001
Ideazione e progetto sonoro: Michelangelo Lupone
Museo di Roma in Trastevere - Area espositiva permanente
Nell’ambito di MusicaScienza 2001 Il Sogno Di Una Macchina. L’interazione Uomo-Macchina nella Performance Musicale.
L’installazione con i Planofoni® in legno armonico, realizzata per il Museo di Roma in Trastevere, è stata collocata nell’area espositiva permanente del Museo che raffigura scene della vita popolare romanesca di fine Ottocento.
I Planofoni®, inseriti in modo coerente nello spazio di esposizione, hanno animato le scene rappresentate dalle opere pittoriche esposte, diffondendo musiche e poemi di quel periodo facenti parte della collezione del Museo e della Discoteca di Stato.
Il pubblico, attraversando i diversi spazi, ha potuto vivere in modo originale l’ascolto ed essere parte attiva nell’esperienza musicale.
Roma, 20 febbraio-10 aprile 2010
Installazione adattiva plastico-musicale di Michelangelo Lupone e Licia Galizia
Mara Coccia, Arte Contemporanea
Nell'ambito della personale Onde di Licia Galizia
La mostra di Licia Galizia ruota intorno al concetto di onda inteso nelle sue varie accezioni, a partire dalla generica definizione fisica dell’onda come perturbazione che si propaga attraverso lo spazio trasportando energia. Le installazioni realizzate in ferro, in legno e in acciaio inox, hanno dimensioni variabili in quanto costituite da elementi modulari e modulabili. Tra le opere esposte Onde (acciaio inox satinato, misure variabili, 2009) presentata per la prima volta nella mostra 9 x 99, a cura di Gioia Mori, allestita nella Caserma Vincenzo Giudice a Coppito, L’Aquila (6-31 luglio 2009) e l’installazione adattiva musicale e plastica Musica in Forma in grado di interagire con il pubblico e con l’ambiente circostante.
Ideata con il compositore Michelangelo Lupone Musica in Forma è stata prodotta e realizzata in collaborazione con il Centro Ricerche Musicali-CRM di Roma.
La ricerca di Licia Galizia è caratterizzata da un continuo riferimento a problematiche estetico-concettuali che ruotano intorno alla percezione e alla comprensione dello spazio-tempo, nei limiti della sua definibilità artistica e del suo continuo divenire e mutare nelle forme e nelle relazioni. Il rigore astratto, in alcuni casi rivolto alla scoperta e alla discussione di nuove geometrie, si configura in immagini nitide e complesse all’interno delle quali il rapporto con lo spazio figurativo, prescelto o obbligato, è importante quanto il segno che lo definisce. La scelta di un’espressione in senso lato “scultorea” e/o “architettonica” piuttosto che “pittorica” non è pregiudiziale, ma riguarda piuttosto una progressiva maturazione e una diversa consapevolezza dell’affinità tra la mente che pensa l’oggetto d’arte, il braccio che esegue l’opera e i materiali usati.
L’opera di Licia Galizia vuole essere perciò un “work in progress” che, a partire dal 2005, sviluppa importanti momenti di incontro con le ricerche più avanzate della musica contemporanea.
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Roma, 26-30 giugno 2000
Installazione sonora d’arte basata sui Planofoni®
Accademia Filarmonica Romana, Sala Casella
L’Installazione sonora d’arte Infinito si basa su Planofoni®, sistemi vibranti costituiti da pannelli di materiali e forme diverse (legno, metallo, plastica, pelle) che rappresentano il risultato di un’importante ricerca effettuata presso il CRM sulla qualità e i modi di diffusione del suono nello spazio. La sua forma a “S” presenta due facce di materiali diversi: legno armonico e acciaio. Il pubblico può avvicinarsi alle pareti e sostare nelle curve interne dell’installazione per ascoltare la musica appositamente scritta dal compositore.
La disposizione dei Planofoni mira a creare due piccole stanze, ognuna delle quali sfrutta le sonorità di uno solo dei due materiali scelti: l’acciaio e il legno armonico. Ma le due stanze sono collegate tra di loro in modo tale da offrire all’ascolto anche uno spazio aperto, in una sorta di tensione verso lo spazio infinito.
Il lavoro di costruzione dell’installazione, ha richiesto tempi lunghi e ha richiesto competenze diversificate: da maestri liutai ad artigiani specializzati nella lavorazione dei vari materiali, a tecnici professionisti per il cablaggio audio.
L’installazione è stata presentata in prima assoluta a Roma nell’ambito di MusicaScienza 2000
Roma, 18-25 settembre 2004
Installazione sonora d’arte basata su proiettori sonori paraboloidi
Ideazione e musica di Michelangelo Lupone
Goethe-Institut Rom, Auditorium
Ideata da Michelangelo Lupone per la diffusione delle opere elettroniche di Domenico Guaccero, in occasione del ventennale dalla sua scomparsa, l’installazione sonora Riflessi è stata successivamente rivista dal compositore e adattata alla diffusione di proprie opere.
Le sorgenti sonore, disposte sul soffitto, utilizzano paraboloidi di riflessione per generare lobi di radiazione molto direzionati e controllabili dinamicamente. Le sorgenti di suono sono 16 e dividono lo spazio d’ascolto con una fitta rete di incroci che permette di ottenere rapidi spostamenti del suono e traiettorie non lineari.
Riflessi è stata concepita per estendere il controllo dei movimenti verticali del suono e la dislocazione timbrica delle sorgenti.
Data la particolare posizione in cui viene collocata l'installazione, la fruizione è su diversi lati. Il pubblico può muoversi attorno ad essa e l'ascolto avviene in modo multifonico su 4 canali.
È stata presentata in occasione della prima edizione della biennale internazionale ArteScienza 2004
Roma, 1 – 2 giugno 1999
Installazione sonora d’arte basata sui Planofoni®
Ideazione e progetto sonoro: Michelangelo Lupone
Accademia Filarmonica Romana, Sala Casella
Questa installazione sonora d’arte basata sui Planofoni® è stata realizzata nel 1999 alla Sala Casella - Accademia Filarmonica Romana, in occasione dello spettacolo Il sogno di una macchina, mise en scene del dialogo immaginario tra Anais Nin ed Edgar Varèse scritto da Guido Barbieri e Sandro Cappelletto. Coordinamento artistico Laura Bianchini.
Interpreti d’eccezione Sylvano Bussotti (nelle vesti di Varèse) e l’attrice Anna Maria Gherardi (nelle vesti della Nin).
L’installazione è stata utilizzata sia per diffondere la musica di Varèse che le voci degli attori.
I pannelli sonori che la compongono sono stati realizzati in diverse forme e materiali (ottone, alluminio, legno), per permettere una diversificazione del timbro e consentire al pubblico di vivere una dimensione percettiva d’ascolto non convenzionale e intima.
Orchestra, una delle forme d’arte di Il sogno di una macchina, utilizza due materiali molto diversi tra loro: legno e ottone.
I pannelli vibranti conferiscono al suono le caratteristiche timbriche tipiche dei materiali utilizzati colorandolo in modo diversificato: profondo ma limitato in banda il legno, brillante e quasi riverberante il metallo.
L’installazione è stata realizzata dal CRM nell’ambito di MusicaScienza 1999